Ecologia e trasporti: le novità dal mondo degli autotrasporti

Il tema dell’ecologia nel settore dei trasporti è oggigiorno sempre più discusso: nell’ultimo decennio si è presa sempre maggiore consapevolezza di quanto sia urgente la condizione climatica e per questo ogni settore si è adoperato per contribuire alla salvaguardia ambientale.

Uno degli argomenti principali degli ultimi anni è quello sulle fonti energetiche: l’Unione Europea attraverso una normativa apposita promuove da tempo l’utilizzo di fonti rinnovabili al posto di ricorrere ai combustibili fossili.

Il motivo per cui si avanza verso un futuro fatto di mobilità green è che l’utilizzo di carburanti fossili rappresenta una delle principali cause di inquinamento, tesi sostenuta anche dal rapporto Mal’Aria di Legambiente.

Ecologia e trasporti: cosa dovrebbe cambiare per i mezzi pesanti

Sebbene il settore dei trasporti non sia l’unico responsabile, è comunque uno dei maggiori attori del cambiamento climatico e i mezzi pesanti dovrebbero essere sottoposti a un esame attento, esattamente come sta accadendo con gli altri veicoli.

Secondo i dati, i mezzi pesanti emanano una quantità importante di CO2 ed è necessario intervenire per fare in modo che non siano vani i risparmi di emissioni ottenuti con l’elettrificazione delle auto.

L’Unione Europea ha, infatti, imposto, che nel 2035 cessi la vendita di nuovi mezzi pesanti ad alimentazione fossile in favore di quelli a zero emissioni.

Inizialmente si era prefissata come data il 2030 ma era risultata eccessivamente vincolante, mentre l’ipotesi di un termine entro il 2040 avrebbe significato andare troppo avanti nel tempo, comportando una eccessiva emissione di CO2 nell’atmosfera.

Cessare la vendita nel 2035 consentirà quasi di azzerare le emissioni legate al trasporto di merci su strada entro il 2050.

La denuncia del Transport & Environment cita per l’appunto che, se si vuole realmente perseguire l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, il blocco delle vendite di mezzi pesanti a combustione endotermica è fondamentale, questi mezzi pur rappresentando solo il 2% dei veicoli restano ugualmente responsabili del 28% delle emissioni di gas a effetto serra.

Questo evidenzia come l’impatto degli autotrasporti per merci su strada è destinato ad annullare i traguardi raggiunti dalle auto elettriche dell’ultimo decennio.

Autotrasporto: un futuro di transizione ecologica

Il trasferimento delle merci su strada per via dei mezzi pesanti è responsabile nell’Unione Europea di circa un quarto delle emissioni di gas effetto serra.

Per questo è necessario completare anche in questo caso una efficiente e forse risolutiva transizione ecologica.

L’approvazione del Green Deal ha già portato ad una svolta importante, il settore dei trasporti è responsabile di circa il 25% delle emissioni totali di gas serra, con questo insieme di provvedimenti

[1] https://www.transportenvironment.org/

ambientali il percorso dovrebbe portare ad una riduzione di queste emissioni del 55% entro il 2030 e del 90% entro il 2050.

L’enorme quantità di petrolio bruciata dai mezzi pesanti non è più ammissibile per la seria emergenza ambientale che stiamo vivendo, questi mezzi consumano, infatti, il 42% del gasolio utilizzato in Europa per il trasporto.

Da anni le aziende si adoperano per diventare più ecosostenibili, ma mai come oggi ci si rende conto di quanto sia importante questo tema.

Il periodo di pandemia ha sedimentato la consapevolezza di doversi impegnare di più, per fare in modo che il pianeta possa tornare a respirare per le nuove generazioni.

Caro carburante le novità da ottobre 2022

Per migliorare la crisi energetica, è stato emanato un decreto che consiste nell’erogazione di 25 milioni di euro per sostenere le aziende che si occupano di trasporto di merci su strada.

Le agevolazioni contenute nel decreto parlano di un credito d’imposta del 20% delle spese sostenute a partire dal 01 febbraio 2022: rientrano coloro che possono provare di aver acquistato acquistato GNL (gas naturale liquefatto), che sono iscritti al Registro Elettronico Nazionale e all’Albo degli Autotrasportatori, esercitando le loro attività con mezzi di ultima generazione (da Euro 5 in su).

Questi contributi non potranno superare il 30% dei costi stabiliti dalla Commissione Europea.

La situazione emergenziale dei trasporti deriva principalmente dalla difficoltà di reperire in questo periodo la miscela che permette ai mezzi pesanti di trasportare le merci con un ridotto impatto ambientale, l’AdBlue.

Tra i rincari sui costi del carburante e delle miscele e la difficoltà a reperire l’AdBlue si rischia di far rimanere fermi gli autotrasportatori e, di conseguenza, tutte le merci.

Il caro carburante di ottobre cerca, infatti, di agevolare una situazione lacerata sia dalla difficoltà di approvvigionamento sia dal notevole aumento dei costi del diesel.

Tuttavia, per migliorare la crisi energetica non bastano le azioni d’emergenza, mentre vanno studiate delle politiche che portino i mezzi a inquinare e a consumare meno, oltre che pensare a forme alternative di alimentazione.

L’autotrasporto sostenibile richiede, per esempio, il potenziamento della rete delle stazioni di ricarica: se le normative europee a proposito sono piuttosto chiare, come si può osservare nella normativa DAFI del Parlamento Europeo del 2014 che prevedeva un potenziamento delle stazioni di ricarica entro il 2020, lo stato dei fatti non pare essere del tutto aderente all’intento del legislatore e ancora molto resta da fare.

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