Carta del conducente: le nuove tutele per gli autotrasportatori

Le novità legislative nel settore degli autotrasporti e, in particolare, dei mezzi pesanti, negli ultimi anni hanno alzato gli standard di sicurezza, con l’obiettivo di tutelare anche i conducenti.

Tra le novità che ha portato il pacchetto mobilità, approvato nel luglio del 2020, l’introduzione di regole che riguardano il cabotaggio, il distacco dei conducenti e i tempi di riposo minimi.

Da una parte si è cercato di contrastare la concorrenza, talvolta sleale, dei paesi dell’Est Europa, dall’altra si sono inserite delle tutele verso gli autotrasportatori, spesso indotti dal datore di lavoro a turni pesanti, con rischio per loro stessi e per gli altri.

Per controllare che le attività svolte dagli automezzi con funzione di trasporto, sia delle merci sia delle persone, è stata introdotta nell’oramai lontano 2005 la carta del conducente a cui si abbina la carta tachigrafica.

La carta del conducente: come funziona

La carta di qualificazione del conducente (CQC) è una certificazione obbligatoria per chi si occupa di trasporto a livello professionale, sia se si tratta di trasporto di persone sia se si tratta di trasporto di merci.

Proprio per questo motivo esistono due tipi di CQC:

  • la carta del conducente per trasporto persone;
  • la carta del conducente per trasporto merci.

Non possono essere utilizzate in alternativa, pertanto se un autotrasportatore si trova a dover trasportare sia persone sia merci deve conseguire entrambi i permessi.

La carta del conducente merci (CQC merci)

La carta del conducente per il trasporto di merci è stata introdotta dal 10 settembre 2009 ed è obbligatoria solo nel caso in cui si conducano mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate. Nel primo periodo, ovvero fino al 9 settembre 2014, chi avesse già conseguito la patente C o CE entro il 9 settembre 2009 ha avuto di diritto la CQC senza necessità di corsi professionali. In seguito, e attualmente, è necessario seguire un corso con esame finale presso la Motorizzazione Civile.

Fino ai 21 anni non è possibile guidare mezzi di massa superiore a pieno carico alle 7,5 tonnellate, a meno di seguire il corso CQC completo di 280 ore.

Carta del conducente - CGT Trucks

Come ottenere la carta del conducente

La carta del conducente è un documento che si ottiene attraverso un corso di formazione con esame finale e ha validità di 5 anni. Dopo i 5 anni per il rinnovo è necessario frequentare un altro corso della durata di 35 ore, che non necessita di esame finale. Essa viene rilasciata sotto forma di smart card e viene utilizzata nel cronotachigrafo digitale per memorizzare i tempi di guida e di riposo.

La carta tachigrafica: perché si chiama così

La carta del conducente è un permesso di guida abbinato alla patente ma, allo stesso tempo, è anche un dispositivo elettronico che ha la funzione di registrare le attività svolte dall’autotrasportatore durante i suoi trasporti.

Attualmente, infatti, viene rilasciata come tessera dotata di chip e viene inserita nel cronotachigrafo presente nel mezzo per tenere traccia di tutti gli spostamenti dell’autista e, in particolare, per registrare le ore di guida e quelle di riposo.

Negli ultimi anni, infatti, si sono stabiliti turni di lavoro più limitati per consentire all’autotrasportatore di godere del giusto riposo. Proprio per avere un controllo più preciso nel tempo sono stati sostituiti le carte tachigrafiche e i tachigrafi analogici con quelli digitali, in modo da avere strumenti facilmente utilizzabili e, altrettanto facilmente controllabili.

Allo stesso tempo è stato introdotto un sistema per la gestione delle carte tachigrafiche che permette il controllo da parte delle Camere di commercio, che hanno la qualifica di Autorità per l’emissione delle carte. Esso è costituito:

  • dal sistema informativo per le Camere di commercio;
  • dell’archivio delle carte tachigrafiche italiane
  • dalla rete telematica TACHOnet per lo scambio delle informazioni in tutta Europa.

Le tipologie delle carte tachigrafiche

Le carte tachigrafiche, però, non sono tutte uguali e ne esistono diverse tipologie, che variano a seconda dei soggetti a cui sono rivolte.

  • Il conducente del mezzo utilizza la carta del conducente (CQC) che corrisponde, appunto, al permesso di guida;
  • La carta azienda è il permesso rilasciato all’azienda proprietaria dei veicoli e consente di accedere ai tachigrafi presenti sui mezzi e di scaricare i dati;
  • La carta officina è il badge che permette al responsabile tecnico di accedere ai tachigrafi per operare le manutenzioni e per svolgere le diverse attività. Si attiva attraverso un PIN e contiene i dati dell’officina.
  • La carta controllo è quella fornita alle Forze dell’Ordine per i controlli. Anche in questo caso è personalizzata con i dati dell’Autorità che svolge il controllo.

Cronotachigrafo: in vigore le nuove norme

Con il pacchetto mobilità sono entrate in vigore nuove norme che riguardano le ore di guida e l’utilizzo del cronotachigrafo. Sarà necessario entro tre anni dalla fine dell’anno in cui è entrato in vigore il Regolamento europeo montare il cronotachigrafo intelligente da parte di tutti i veicoli che finora utilizzavano il tachigrafo analogico.

Prima del regolamento europeo, infatti, erano tenuti a montare il tachigrafo digitale solo i mezzi di nuova immatricolazione.

Il tachigrafo intelligente, infatti, era stato previsto per la prima volta nel giugno del 2019, ma riguardava solo gli autoarticolati nuovi. Ora l’estensione a tutti i mezzi costituisce un’importante novità che porta ad avere una maggiore precisione nella registrazione e nella verifica dei tempi di guida degli autotrasportatori.

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