Carta del conducente: le nuove tutele per gli autotrasportatori

Aggiornamento 2024

Le novità legislative nel settore degli autotrasporti e, in particolare, dei mezzi pesanti, negli ultimi anni hanno alzato gli standard di sicurezza, con l’obiettivo di tutelare anche i conducenti.

Una delle più rilevanti innovazioni è stata l’introduzione, con il pacchetto mobilità approvato nel luglio del 2020, di regole stringenti sul cabotaggio, sul distacco dei conducenti e sui tempi di riposo minimi.Da una parte si è cercato di contrastare la concorrenza, talvolta sleale, dei paesi dell’Est Europa, dall’altra si sono inserite delle tutele verso gli autotrasportatori, spesso indotti dal datore di lavoro a turni pesanti, con rischio per loro stessi e per gli altri.

In linea con queste disposizioni, e per rafforzare ulteriormente il controllo delle attività di trasporto, sia di merci che di persone, è stato recentemente stabilito, nel marzo 2024, l’obbligo di sostituzione dei tachigrafi di generazione precedente con i nuovi tachigrafi intelligenti di seconda generazione. Questi dispositivi moderni sono progettati per offrire una registrazione più precisa delle ore di guida e di riposo e sono una diretta conseguenza delle norme introdotte con il pacchetto mobilità.

La carta del conducente: come funziona

La carta di qualificazione del conducente (CQC) è una certificazione obbligatoria per chi si occupa di trasporto a livello professionale, sia se si tratta di trasporto di persone sia se si tratta di trasporto di merci.

Proprio per questo motivo esistono due tipi di CQC:

  • la carta del conducente per trasporto persone;
  • la carta del conducente per trasporto merci.

Non possono essere utilizzate in alternativa, pertanto se un autotrasportatore si trova a dover trasportare sia persone sia merci deve conseguire entrambi i permessi.

La carta del conducente merci (CQC merci)

La carta del conducente per il trasporto di merci è stata introdotta dal 10 settembre 2009 ed è obbligatoria solo nel caso in cui si conducano mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate. Nel primo periodo, ovvero fino al 9 settembre 2014, chi avesse già conseguito la patente C o CE entro il 9 settembre 2009 ha avuto di diritto la CQC senza necessità di corsi professionali. In seguito, e attualmente, è necessario seguire un corso con esame finale presso la Motorizzazione Civile.

Fino ai 21 anni non è possibile guidare mezzi di massa superiore a pieno carico alle 7,5 tonnellate, a meno di seguire il corso CQC completo di 280 ore.

Carta del conducente - CGT Trucks

Come ottenere la carta del conducente

La carta del conducente è un documento che si ottiene attraverso un corso di formazione con esame finale e ha validità di 5 anni. Dopo i 5 anni per il rinnovo è necessario frequentare un altro corso della durata di 35 ore, che non necessita di esame finale.

Essa viene rilasciata sotto forma di smart card e viene utilizzata nel cronotachigrafo digitale per memorizzare i tempi di guida e di riposo.

La carta tachigrafica: cos’è e a cosa serve

La carta tachigrafica del conducente è una tessera personale dotata di microchip che consente di utilizzare il cronotachigrafo digitale installato sui veicoli industriali. Non è un titolo di guida né sostituisce la patente: serve esclusivamente a registrare tempi di guida, pause e riposi del conducente.

Rilasciata dalle Camere di Commercio, ha validità di 5 anni e deve essere rinnovata prima della scadenza per evitare di non poter circolare. In caso di smarrimento, furto o malfunzionamento, la sostituzione deve essere richiesta entro 7 giorni; nel frattempo, il conducente è obbligato a stampare e firmare ogni giorno i dati del tachigrafo.

Il sistema di gestione delle carte tachigrafiche è coordinato a livello nazionale e europeo: comprende l’archivio gestito dalle Camere di Commercio italiane e la rete telematica TACHOnet, che consente lo scambio di informazioni tra i Paesi dell’Unione Europea.

Le tipologie delle carte tachigrafiche

Le carte tachigrafiche non sono tutte uguali: ne esistono diverse tipologie, ognuna destinata a un soggetto specifico.

  • Carta del conducente: è la tessera personale dell’autista, indispensabile per utilizzare il cronotachigrafo digitale e registrare i tempi di guida, di riposo e le attività svolte. Non ha nulla a che vedere con la CQC o con la patente: serve solo al funzionamento del tachigrafo.

  • Carta azienda: è rilasciata alle imprese di autotrasporto e permette di accedere ai tachigrafi dei propri veicoli, scaricare e archiviare i dati registrati.

  • Carta officina: è utilizzata dai centri tecnici autorizzati per installare, calibrare e manutenere i cronotachigrafi. È protetta da PIN e contiene i dati identificativi dell’officina.

  • Carta di controllo: è fornita alle autorità preposte ai controlli su strada e consente di accedere ai dati dei tachigrafi per verificare la corretta registrazione delle attività dei conducenti.

Cronotachigrafo: in vigore le nuove norme

Con il pacchetto mobilità del 2020 sono entrate in vigore nuove norme che riguardano le ore di guida e l’utilizzo del cronotachigrafo: attualmente, dunque, scaduti i tre anni dalla fine dell’anno in cui è entrato in vigore il Regolamento europeo, è obbligatorio montare il cronotachigrafo intelligente da parte di tutti i veicoli che finora utilizzavano il tachigrafo analogico.

Prima del regolamento europeo, infatti, erano tenuti a montare il tachigrafo digitale solo i mezzi di nuova immatricolazione.

Il tachigrafo intelligente, infatti, era stato previsto per la prima volta nel giugno del 2019, ma riguardava solo gli autoarticolati nuovi. La normativa introdotta nel 2024 impone specificamente l’obbligo di sostituire i tachigrafi di generazione precedente con i tachigrafi intelligenti di seconda generazione su tutti i veicoli senza distinzione.

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