Il settore dell’autotrasporto in Italia
Il settore dell’autotrasporto in Italia ricopre un ruolo fondamentale nel tessuto economico nazionale, in quanto, data la morfologia del territorio e le caratteristiche specifiche delle ubicazioni aziendali, circa l’ottanta per cento delle merci viene movimentato e distribuito tramite gomma.
Fino alla metà degli anni Novanta la maggior parte dei trasporti su gomma veniva effettuata da piccole realtà artigiane, i cosiddetti padroncini: autotrasportatori autonomi che assicuravano la distribuzione delle merci sul territorio nazionale ed internazionale.
Con l’aumento della domanda, conseguenza di uno sviluppo economico a livello europeo, i piccoli trasportatori hanno iniziato a espandere la propria attività trasformandosi, in alcuni casi, in aziende di medie dimensioni, con all’attivo altri automezzi condotti da autisti dipendenti.
L’evoluzione delle piccole aziende di trasporto
Intorno alla prima metà degli anni 2000 la realtà del settore dei trasporti subì un’importante evoluzione rispetto a dieci anni prima, decretando di fatto lo sviluppo di un settore specifico all’interno del mondo trasporti, ovvero quello delle piccole-medie imprese.
Fu la crescita della domanda di trasporti a dare un impulso all’economia nel settore dei trasporti che permise ai trasportatori autonomi di sviluppare la loro attività in realtà imprenditoriali più complesse e articolate.
In parecchi casi gli autotrasportatori, abituati a lavorare per un unico cliente con un solo autocarro a disposizione, hanno avuto la possibilità, ma anche l’onere, di crescere, in alcuni casi anche aumentando il parco di mezzi disponibili per fronteggiare e assecondare lo sviluppo dell’azienda cliente.
Molte aziende, inoltre, hanno ampliato la gamma di servizi offerti: oltre al semplice trasporto, hanno iniziato a offrire anche altri servizi strettamente collegati al mondo della distribuzione, come ad esempio il groupage, il deposito e lo stoccaggio.
L’evoluzione economica ha quindi condotto a delineare diverse figure operanti nel settore trasporti quali:
- il padroncino o ditta individuale
- la piccola azienda di trasporto, generalmente a conduzione familiare
- la media azienda, realtà in cui, oltre alla partecipazione del nucleo familiare all’attività commerciale si aggiunge la partecipazione di lavoratori dipendenti come impiegati, autisti e magazzinieri
Queste tre realtà hanno sostanzialmente caratteristiche gestionali ed operative differenti e le loro dimensioni sono proporzionate con il volume di affari che movimentano.
L’attività svolta dal padroncino
Il padroncino, o impresa individuale, è un lavoratore autonomo che svolge la sua attività direttamente e personalmente.
Appoggiato ad aziende produttrici o, come accade molto spesso oggi, ad agenzie di logistica, egli svolge l’attività distributiva in prima persona, avendo a proprio carico la gestione contabile ed amministrativa della propria attività
Normalmente questa figura è in possesso dei requisiti di legge per lo svolgimento dei trasporti per conto di terzi, e utilizza per la sua attività un autocarro, sia esso unità motrice ove stivare direttamente la merce, oppure trattore stradale, tramite il quale movimenta semirimorchi di aziende terze che gli subappaltano il viaggio.
La piccola impresa di trasporti
La piccola impresa, solitamente caratterizzata da forme societarie come S.n.c. (Società in nome collettivo) oppure S.a.s. (Società in accomandita semplice), rappresenta il primo stadio evolutivo rispetto all’impresa individuale.
Questi tipi di forme societarie sono caratterizzate dal fatto di essere sostanzialmente società di persone, ovvero rapporti collaborativi tra soci ove la responsabilità delle azioni commerciali sono riconducibili direttamente ai soci stessi, che garantiscono con il patrimonio investito in azienda oltre al proprio patrimonio personale.
Nel caso della piccola impresa, quindi, le figure che solitamente partecipano all’attività sono i membri di una stessa famiglia, organizzati in modo da fronteggiare le esigenze dell’azienda.
Un elemento degno di nota delle società di persone è l’accesso al credito: le imprese caratterizzate da forme societarie sopra menzionate risulteranno più avvantaggiate a reperire risorse finanziarie in quanto le garanzie a disposizione degli istituti di credito sono costituite anche dal patrimonio personale dei soci stessi.
Per la tipologia dell’organigramma aziendale, solitamente nella piccola impresa, non compare la presenza di lavoratori dipendenti.
Le medie imprese di trasporti
Il terzo stadio evolutivo, sviluppatosi nell’ultimo ventennio, è rappresentato dalle medie imprese.
Questa tipologia di aziende, come il precedente esempio, può essere caratterizzato da forme societarie come S.n.c. e S.a.s. ma, dato che le dimensioni dovute alla mole di lavoro molto spesso risultano più estese, possiamo trovare anche S.r.l.s. (Società a responsabilità limitata semplificata) o S.r.l. (Società a responsabilità limitata).
Queste ultime sono forme societarie di capitali, ove la differenza sostanziale rispetto alle società di persone risulta essere il coinvolgimento dei beni personali dei soci. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, questi non possono essere coinvolti nelle obbligazioni della società.
L’imprese di trasporto di dimensioni medie, in genere, prevede anche l’offerta di servizi quali lo stoccaggio merci, lo smistamento, l’abbinamento delle consegne per regione o provincia. Inoltre, dispone di un maggior numero di automezzi, dando vita così a un tipo di attività di livello superiore rispetto all’impresa individuale e alla piccola azienda, avvicinandola di fatto allo stadio evolutivo successivo rappresentato dalle organizzazioni logistico distributive di grandi dimensioni.
