Iniziare un’attività nel settore del trasporto merci può rappresentare una scelta imprenditoriale stimolante, soprattutto in un momento in cui la logistica è sempre più centrale per l’economia.
La crescita dell’e-commerce, la necessità di consegne rapide e la continua mobilità delle merci su scala nazionale e internazionale offrono prospettive concrete a chi desidera avviare una ditta in proprio.
Tuttavia, il percorso per mettersi in regola e partire davvero operativi è tutt’altro che immediato: richiede una pianificazione accurata, il rispetto di normative specifiche e una serie di decisioni strategiche che incidono fin dall’inizio sulla sostenibilità dell’impresa.
Pianificare prima di partire: tipologia di attività e business plan
Prima di affrontare gli aspetti burocratici e operativi, è indispensabile chiarire la natura dell’attività che si intende avviare. Non tutte le imprese di trasporto sono uguali: cambia il tipo di merce, la frequenza delle consegne, l’area geografica di copertura, la necessità di mezzi specializzati o di servizi accessori. La prima distinzione da considerare è quella tra trasporto per conto proprio e trasporto per conto terzi. Nel primo caso si trasportano beni appartenenti all’azienda stessa, nel secondo si lavora per clienti esterni, il che comporta ulteriori autorizzazioni e obblighi normativi.
Una volta definita l’impostazione generale, è utile valutare se focalizzarsi su un ambito specifico, come il trasporto refrigerato, la distribuzione urbana o i servizi dedicati all’e-commerce, e avviare un’analisi di mercato mirata. Conoscere il territorio, i potenziali clienti, le tariffe applicate dalla concorrenza e le richieste stagionali aiuta a calibrare l’offerta in modo più efficace.
Su queste basi si costruisce il business plan, uno strumento essenziale per stimare i costi di avvio e di gestione, prevedere i ricavi e identificare i margini di sostenibilità economica dell’attività. Un piano ben fatto consente anche di presentarsi con maggiore solidità a banche e finanziatori, in caso si decida di accedere a fondi o agevolazioni.
Iter burocratico: cosa serve per iniziare a operare
Una volta definito il progetto imprenditoriale, è necessario affrontare tutti gli adempimenti richiesti per poter svolgere l’attività di autotrasporto in modo regolare.
Il primo passo consiste nell’apertura della Partita IVA e nell’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, specificando il codice ATECO più adatto in base al tipo di servizio previsto.
Se si intende operare nel trasporto conto terzi, è obbligatoria anche l’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori, che richiede il possesso di determinati requisiti e documentazione.
Tra questi, rientrano la cosiddetta triplice idoneità: onorabilità, per dimostrare l’assenza di condanne penali gravi; capacità professionale, certificata da un esame presso la Motorizzazione o da un titolo equipollente; e capacità finanziaria, che impone la disponibilità di una somma minima in base al numero e alla tipologia di veicoli da utilizzare. In alcuni casi può essere richiesta anche la nomina di un gestore dei trasporti, una figura interna o esterna all’impresa, in possesso dei requisiti richiesti per l’accesso alla professione.
Se si prevede di utilizzare mezzi superiori alle 3,5 tonnellate, è necessario ottenere ulteriori autorizzazioni, tra cui la licenza comunitaria per operare in ambito internazionale. Inoltre, ogni conducente dovrà essere in possesso di patente adeguata, CQC (certificazione aggiuntiva che attesta la qualificazione professionale per svolgere il trasporto. È valida per un periodo limitato e va rinnovata periodicamente con corsi di aggiornamento), idoneità psicofisica e formazione specifica in materia di sicurezza.
Forma giuridica e dimensioni dell’impresa
La scelta della forma giuridica incide sia sugli obblighi fiscali e contributivi, sia sulla gestione quotidiana dell’attività. Per chi è all’inizio, una ditta individuale può rappresentare la soluzione più rapida e snella per avviare l’impresa, soprattutto se si prevede di partire con pochi mezzi e una struttura ridotta.
Al contrario, le società di persone o di capitali comportano maggiori formalità ma possono risultare più adatte nel caso di investimenti consistenti, soci operativi o progetti di espansione.
Anche la dimensione dell’attività va calibrata con attenzione. Iniziare con un parco mezzi troppo ampio o con una struttura organizzativa sovradimensionata può generare costi insostenibili nei primi mesi di avviamento.
Molto dipende dal bacino di clientela previsto, dalla frequenza dei trasporti e dalla tipologia di servizio. Ridurre i costi fissi nei primi tempi e prevedere una crescita modulare, invece, permette di adattarsi con maggiore elasticità alla domanda reale.
Infine, vale la pena informarsi su finanziamenti agevolati e bandi dedicati alle nuove imprese, spesso promossi a livello regionale o nazionale. Alcuni contributi sono specificamente pensati per il settore logistico o per la mobilità sostenibile, e possono sostenere l’acquisto di veicoli, l’avvio dell’attività o la formazione del personale.
La scelta della flotta: ExRent, una soluzione concreta per partire
Acquistare un veicolo nuovo rappresenta senza dubbio la scelta più ambiziosa per chi avvia un’impresa di trasporto: ciò consenti di avviare l’attività con mezzi all’avanguardia, dotati delle ultime tecnologie in termini di sicurezza, comfort e sostenibilità. Tuttavia, questa scelta implica un investimento iniziale importante con un consistente immobilizzo di capitale.
Per chi è all’inizio e vuole partire in modo sostenibile e prudente, CGT Trucks propone una soluzione molto interessane: l’ExRent, ovvero la linea di veicoli usati provenienti dalla flotta noleggio. Si tratta di camion mantenuti con regolarità e selezionati per offrire ancora ottime prestazioni. Ogni mezzo offre una carta d’identità in cui è registrata tutta la sua storia: oltre a questo, viene sottoposto a verifiche approfondite prima di essere rimesso sul mercato. Perciò può rappresentare la scelta idonea per avviare un’attività senza tuttavia immobilizzare capitali elevati.
Oltre al vantaggio economico, i veicoli ExRent garantiscono tempi rapidi di disponibilità e vari tipi di allestimenti. In questo modo, la startup può crescere progressivamente, costruendo la propria flotta su basi solide.