La figura professionale dell’autotrasportatore: padroncino o autista dipendente?

Inquadramento normativo della figura professionale dell’autotrasportatore

L’autotrasportatore è quella figura professionale che conduce un veicolo, generalmente destinato al trasporto di merci per conto di soggetti terzi.

I requisiti fondamentali per lo svolgimento di questo particolare lavoro sono essenzialmente di due tipi: requisiti psicofisici e requisiti professionali.

L’abilitazione psicofisica è richiesta per verificare la capacità di supportare lo stress nella gestione di eventuali imprevisti che possano occorrere durante la giornata lavorativa ed essere certi che possa essere sempre mantenuta una elevata capacità di attenzione. Risultare fisicamente efficienti risulta un requisito determinante per poter svolgere in sicurezza questa tipologia di lavoro e saper gestire molteplici fattori di stress a partire dal traffico, fino ai tempi di attesa legate spesso alle operazioni di carico e scarico.

I requisiti professionali consistono nell’abilitazione alla guida di mezzi aventi massa complessiva a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate e, nello specifico, aver conseguito la patente di categoria C nel caso di veicoli singoli, o la patente E, nel caso della guida di autoarticolati e autotreni.

Inoltre, per poter svolgere l’attività di autotrasportatore, l’unione europea con direttiva 2003/59/ce, ha reso obbligatorio il conseguimento della CQC (Carta di Qualificazione del Conducente) che ha una durata quinquennale e per il suo rinnovo necessita di un corso di aggiornamento senza esame di valutazione finale, ma che comunque obbliga il candidato alla frequenza obbligatoria del corso da 35 ore.

In alcune situazioni, le autorità di polizia, hanno la possibilità di effettuare ispezioni durante i corsi verificando così la presenza degli iscritti.

Relativamente alla tipologia di merce trasportata, vengono richieste, oltre quanto indicato in precedenza, specifiche abilitazioni per effettuare ad esempio il trasporto di merci considerate pericolose (infiammabili, inquinanti) e cioè il patentino ADR.

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Autotrasportatore: autista dipendente o padroncino?

La figura dell’autotrasportatore nasce come lavoratore autonomo, spesso indicato con il termine di padroncino, colui che in completa autonomia poteva svolgere il servizio di trasporto merci per conto di terzi assumendosi anche il conseguente rischio di impresa.

Con il passare del tempo e l’evoluzione della logistica legata alle dinamiche economiche, molte piccole realtà si sono man mano trasformate in aziende più grandi ed articolate. Sono passate da semplici società di persone a grandi società di capitali. Dalla metà degli anni 80 il trasportatore, visto come piccolo lavoratore autonomo, ha lasciato lo spazio ad aziende di dimensioni maggiori.  Altra conseguenza di questo cambiamento è rappresentata dalla nascita della figura dell’autista anche come lavoratore dipendente, atto a svolgere unicamente l’attività professionale del trasportatore.

La differenza fondamentale tra la figura dell’autista dipendente e del lavoratore autonomo si concretizza sostanzialmente nella responsabilità organizzativa, pur permanendo gli stessi obblighi legislativi in merito ai tempi di guida e di riposo, ritenuti importantissimi per una questione di sicurezza personale e pubblica.

L’autista dipendente infatti, una volta portati a termine i propri obblighi contrattuali può considerare concluso il proprio lavoro giornaliero.

Il padroncino nel suo lavoro giornaliero deve anche occuparsi del rapporto con i clienti per poter organizzare il successivo giorno lavorativo e di tutte le questioni amministrative e gestionali tipiche di ogni impresa commerciale.

Requisiti per svolgere la professione.

Il padroncino ha poi altre incombenze per potere svolgere autonomamente la propria attività e rispettare sempre le vigenti normative europee che regolano il settore. Deve predisporre specifici documenti atti a dimostrare requisiti etici, professionali e organizzativi a cui danno il diritto di ricevere la licenza di autotrasporto merci per conto di terzi.

Questi documenti comprendono:

  • Requisito di onorabilità
  • Capacità finanziaria
  • Idoneità professionale

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Requisito di onorabilità

Il requisito di onorabilità non è verificato o cessa di esistere nei casi in cui una persona:

  • sia stata dichiarata delinquente abituale, oppure sia sottoposta a misure restrittive di sicurezza personale o misure preventive;
  • sia sottoposta con sentenza definitiva ad alcune pene accessorie previste dal codice penale;
  • abbia riportato con sentenza definitiva una o più condanne, per reato non colposo, a pena definitiva complessivamente superiore a due anni e sei mesi;
  • abbia subito in via definitiva l’applicazione di sanzioni amministrative, ad esempio l’esercizio abusivo della professione, per la sospensione nel corso degli ultimi 5 anni della patente di guida etc;
  • abbia subito in qualità di datore di lavoro, condanna penale definitiva per fatti che costituiscono violazione degli obblighi sussistenti in materia previdenziale ed assistenziale;
  • sia stata dichiarata fallita.

Requisito di capacità finanziaria.

Il requisito di capacità finanziaria per l’autotrasportatore consiste nel dimostrare di avere la disponibilità economica patrimoniale almeno pari a nove mila euro per un automezzo e cinque mila euro per ogni mezzo aggiuntivo.

Requisito di idoneità professionale.

L’idoneità professionale è ritenuta sussistente con il superamento di uno specifico esame statale, presso la provincia di residenza che dimostri la conoscenza dei seguenti argomenti:

  • Elementi di diritto civile
  • Elementi di diritto tributario
  • Elementi di diritto commerciale
  • Gestione commerciale e finanziaria dell’impresa
  • Norme e gestione tecnica

Con il superamento dell’esame, il candidato riceverà un attestato, che non riporta scadenza e diventerà il documento comprovante della sua abilitazione professionale.

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