Rendere efficiente la movimentazione merci: il trasporto intermodale

Con l’aumento della domanda di servizi di trasporto, dovuto all’espansione economica avvenuta soprattutto nella prima decade degli anni 2000, si è cercato di ottimizzare la circolazione delle merci, cercando comunque di conservare prezzi competitivi e appetibili.

Le grandi compagnie di spedizione, che già da anni si occupano di ciò, hanno dedicato più risorse ed attenzione nel fornire servizi di trasporto all’altezza della domanda di mercato.

Ne è nato quello che viene chiamato trasporto intermodale.

Che cosa significa trasporto intermodale

Il trasporto intermodale è un sistema per movimentare le merci che utilizza più mezzi di trasporto combinandoli tra loro, sfruttando l’uso dei container. La merce viene collocata, per esempio, all’interno di un container posto un autoarticolato e, dopo aver compiuto una determinata tratta, viene spostato su un altro mezzo, come per esempio una nave, per raggiungere la destinazione finale.

Già a partire dal Secondo dopoguerra l’aumentare della commercializzazione delle merci a livello internazionale aveva reso necessario trovare altre modalità per movimentare le merci sfuse in modo più rapido ed efficiente: i primi accordi internazionali, siglati intorno agli anni Cinquanta, sono andati proprio in quella direzione.

L’ottimizzazione dei trasporti, in realtà, inizia con l’uso del bancale o pallet, e continua con lo studio e lo sviluppo del container che ha dato un importante impulso alle tecniche di trasporto sulle lunghe distanze.

Da qui, ha iniziato a diffondersi in modo sempre più capillare il trasporto tramite container, soprattutto di quelle che prevedono vie di trasporto miste, da quella stradale a quella ferroviaria e via nave.

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I tipi di container per il trasporto intermodale

Il container è un box metallico, in genere di acciaio, costruito secondo standard internazionali, altezza lunghezza e larghezza, permettendo cosi il loro trasporto e movimentazione in ogni paese del mondo.

Esistono vari container per il trasporto intermodale: essi hanno caratteristiche tipiche in funzione del loro utilizzo e della merce che devono trasportare:

  • I container Standard, sono i classici box metallici, e i più comuni, utilizzati per il trasporto di merci varie, che non necessitano di particolari condizioni di trasporto. Sono prodotti in diverse misure: le più comuni sono i 20 feet (circa 6 metri), i 40 feet (circa 12 metri) per la lunghezza; larghezza standard di 8 feet ovvero 2,44 metri e altezza di 2.59 metri oppure 2.89 metri (9’6 detti high cube).
  • I container ATP, ovvero a temperatura controllata, sono i tipici container frigo, adibiti al trasporto specifico di merci che necessitano una temperatura particolare. Normalmente fanno parte di questa categoria i container che trasportano le merci deperibili, alimentari, medicinali e tutte quelle devono seguire la cosi detta catena del freddo. Questi box, sono costruiti un materiale coibentato, ed equipaggiati con un motore refrigerante che permette di mantenere, come già detto in precedenza, temperature interne specifiche. Inoltre, per permettere i controlli qualitativi da parte delle autorità e del cliente finale, i container frigo hanno l’obbligo di essere equipaggiati con un sistema di controllo e tracciamento delle temperature interne di esercizio, che grazie ad un disco cartaceo prima, ed una memoria digitale nei modelli più recenti, vengono registrate tutte le variazioni di temperatura all’interno del box stesso.
  • Nel caso in cui la merce da trasportare si presenti in forma liquida, i container necessari sono i cosi detti tank ovvero i container cisterna. Essi sono cisterne fissate ad un telaio esterno che riporta le misure standard di trasporto e che solitamente sono quelle del 20 feet, con una capacità interna di circa 30 mila litri. All’interno di queste cisterne possono essere stoccate e trasportate tutte le tipologie di merci liquide, siano esse alimentari oppure chimiche, avendo come i container frigo la caratteristica della coibentazione che permette il mantenimento, ove richiesto, di una determinata temperatura.
  • Infine, per quelle merci che hanno misure di ingombro particolari, che non potrebbero essere stivate all’interno dei container standard, esistono le piattaforme flat. Si tratta di unità di trasporto, generalmente aperti, caratterizzate da un pianale, dotato di sistemi di fissaggio della merce ed in alcuni casi particolari di attrezzatura per coprire il carico trasportato. Questi particolari tipi di container vengono utilizzati per trasportare casse fuori misura, mezzi d’opera e più impianti e macchinari considerati carichi eccezionali.

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I vantaggi del trasporto intermodale

Il trasporto intermodale permette che la merce venga collocata nei container quando ancora si trova nella fabbrica di produzione o in giacenza presso uno spedizioniere: dal container la merce non verrà più spostata fino al momento in cui raggiungerà la destinazione finale.

Ciò diminuisce il rischio di danni al contenuto e riduce il costo di trasferimento tra mezzi di tipo diverso, permettendo anche di velocizzare il trasporto.

Occorre ricordare che la riduzione di passaggi di trasferimento delle merci da un mezzo ad un altro, unita alla possibilità di eseguire parte del trasporto via ferrovia o via nave, permette una movimentazione più efficiente e veloce.

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