I grandi gruppi di trasporto e logistica

Per capire le dinamiche che oggi influenzano il funzionamento dei grandi gruppi di trasporto e di logistica, non si può prescindere dalla storia economica dell’Europa a partire dal Secondo Dopoguerra, i cui effetti sono ancora ben visibili anche oggi.

L’evoluzione del settore dei trasporti, del resto, è spesso condizionata dall’andamento economico del paese di riferimento.

L’evoluzione dei trasporti dal Secondo Dopoguerra

Dal Secondo Dopoguerra, con la rinascita economica, soprattutto della parte occidentale dell’Europa, la produzione industriale, gli scambi e la distribuzione hanno continuato a seguire un trend crescente.

Con la caduta definitiva del blocco sovietico, sancito di fatto con l’abbattimento del muro di Berlino nel 1989, il continente Europeo ha iniziato una lenta metamorfosi socio-politica ed economica che ha visto la creazione dell’Europa unita.

Con l’istituzione di un parlamento europeo e con l’unione monetaria, le forze politiche del vecchio continente stanno lavorando per migliorare ed ottimizzare i rapporti tra i vari paesi dell’unione, per incentivare e rafforzare le produzioni economiche e i relativi scambi.

Tutte le imprese, a prescindere dalla loro dimensione, sono state interessate dalle varie normative emesse dall’unione Europea, nell’ottica di tutelare ed agevolare l’attività produttiva con obbiettivo finale la crescita e lo sviluppo.

Non hanno fatto eccezione, ovviamente, le imprese di trasporto, che oltretutto, svolgono un ruolo fondamentale per questo processo, in particolare la grande e piccola distribuzione delle materie prime, semi lavorati e prodotti finiti.

Analizzando le realtà economiche dei vari paesi, Italia compresa, si può notare che, fino alla fine degli anni Ottanta, la maggior parte della distribuzione delle merci era affidata ad un settore trasporti estremamente artigianale che, pur con ovvi limiti, risultava efficiente per i volumi dei trasporti relativi a quel periodo storico.

Negli anni Novanta iniziò a delinearsi un quadro diverso: nei paesi dell’ex U.R.S.S., infatti, grazie alla spinta dal nascente sviluppo economico, cominciò ad aumentare la domanda di beni e servizi, creando indotti importanti soprattutto nei confronti dei paesi dell’Europa occidentale.

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La situazione attuale nel settore dei trasporti

Questo processo ha, di conseguenza, incentivato uno sviluppo su larga scala delle aziende che distribuiscono i prodotti di cui queste nazioni necessitavano.

L’esigenza di muovere un quantitativo di merci sempre crescente nel minor tempo possibile ha generato un profondo cambiamento nel settore dei trasporti terrestri, marittimi e aerei, iniziando di fatto una metamorfosi. Tutto ciò ha permesso alle piccole imprese di evolvere in gruppi sempre più grandi e articolati, in grado di fornire, oltre al servizio di trasporto, anche altre prestazioni accessorie quali deposito, stoccaggio e groupage.

Oggigiorno esistono molti grandi gruppi di trasporto che, di fatto, detengono la maggior parte del mercato sia nazionale che estero, grazie soprattutto alla loro possibilità di influenzare l’offerta sul mercato.

Si tratta di aziende di dimensioni importanti, tali da avere una forza economica sufficiente a condizionare il prezzo stesso. Piccole realtà come le imprese artigiane e i padroncini risentono in maniera importante di questa situazione, e nonostante queste ultime ricoprano un ruolo rilevante nella piccola distribuzione. La concorrenza con aziende di dimensioni più importanti le costringe ad allinearsi alle politiche dei prezzi o in alcuni casi ad appoggiarsi a queste grandi realtà distributive per poter sopravvivere.

Grandi gruppi di trasporto e piccole imprese: i pro e i contro

Se analizziamo nel dettaglio le differenze tra un grande gruppo logistico ed un’impresa di piccole dimensioni possiamo capire come queste realtà di fatto servano entrambe al buon andamento dell’economia distributiva.

Il grande gruppo distributivo, ovvero società che vantano un grande numero di automezzi, infrastrutture dedicate e un grande numero di addetti, ha la forza economica di condizionare il prezzo offerto.

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Riducendo il costo a chilometro, integrandolo, inoltre, con servizi di stoccaggio, servizi tecnici dedicati, come l’utilizzo della sponda idraulica o come quello di gru, fanno sì che il cliente indirizzi la propria attenzione ad un gruppo simile piuttosto che ad una realtà più modesta. Negli ultimi anni la politica europea ha permesso inoltre il decentramento delle sedi legali delle aziende rispetto al territorio operativo. Tanti sono gli esempi, anche di grandi gruppi di trasporti italiani, che, approfittando di questa possibilità si sono spostati in paesi come Romania, Bulgaria Lettonia, paesi dove il costo per l’acquisto degli automezzi, delle infrastrutture, e del personale risultano più competitivi rispetto a quello nazionale.

Di fatto però la maggior parte della loro attività viene ancora svolta nel territorio italiano, e grazie a questo escamotage burocratico riescono, contenendo i costi, a offrire un servizio estremamente competitivo rispetto ai concorrenti italiani.

Per poter sopravvivere le realtà più piccole hanno dovuto spostare la propria attenzione alla qualità del servizio offerto.

Infatti, uno dei punti chiave, che per ora permette alle piccole imprese di sopravvivere, risulta essere proprio la maggior qualità del servizio offerto rispetto quella di grandi gruppi di trasporto più economici.

Nonostante alcune norme stabiliscano che i trasporti merce debbano avere le corrette coperture assicurative per proteggere il valore dei beni trasportati, ciò non toglie che determinate tipologie di prodotti necessitano di cure particolari nel trasporto e movimentazione. In questo senso spesso sono proprio le imprese che rientrano nella categoria dei padroncini o le piccole imprese familiari a garantire il servizio migliore.

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