Diario di un camionista: le incombenze di una giornata tipo

Alle sei del mattino il piazzale è già in movimento. C’è chi attende l’apertura dei cancelli per caricare la merce e chi ha appena concluso la verifica del mezzo prima di partire. Per molti autisti la giornata comincia così, nel buio che precede l’alba, perché le aziende di carico e scarico iniziano le operazioni presto e ogni ora ha il suo peso.

Organizzare il proprio tempo non è semplice tra le mille esigenze da rispettare: quelle della normativa, quelle dei clienti, e, aspetto da non trascurare, quelle legate al proprio benessere. Insomma, un esercizio di equilibrio a cui, spesso, chi non ci è abituato non pensa. Da una parte le consegne devono rispettare orari precisi, dall’altra le pause di guida non possono essere ignorate. Chi viaggia su lunghe tratte impara a conoscere i ritmi delle aziende clienti e a calcolare in anticipo dove fermarsi per rispettare i tempi di riposo, tenendo anche conto del traffico, di possibili rallentamenti, di strade chiuse.

Se durante l’attesa per il carico o lo scarico il camionista può restare inattivo, quel periodo può essere registrato come pausa; se invece deve manovrare o sorvegliare la merce, è considerato tempo di lavoro.

La differenza sembra sottile, ma cambia l’intera pianificazione della giornata. Per questo molti autisti preferiscono partire presto, così da sfruttare al meglio le ore di guida e arrivare ai punti di consegna prima del traffico o degli orari di punta nei magazzini.

La giornata del camionista: la partenza

La primissima attività nella giornata del camionista è dedicata ai controlli e alla preparazione del viaggio. Ogni camionista ha la sua sequenza abituale: se ha già caricato il camion, procede a una rapida verifica della merce, dei documenti, delle condizioni del mezzo e percorso previsto. Un controllo visivo degli pneumatici, dei fari e dei livelli è ormai un gesto automatico, così come l’occhiata al cronotachigrafo per assicurarsi che tutto sia in regola prima di mettersi in marcia.

Se deve ancora caricare, allora l’attenzione sarà dedicata – dopo al controllo del mezzo – alla pianificazione del carico, di cui dovrà controllare di avere tutta la documentazione necessaria.

Nei trasporti nazionali capita spesso che la partenza avvenga direttamente dalla sede aziendale o dal luogo di carico, mentre nei viaggi internazionali la giornata può iniziare in un’area di sosta o in un punto di consegna raggiunto la sera prima. In ogni caso, la puntualità è fondamentale: chi parte tardi rischia di accumulare ritardi che diventano difficili da recuperare nel corso della giornata. Non per niente, molti autisti preferiscono anticipare la partenza, guadagnando qualche ora di tranquillità e margine utile in caso di imprevisti, anche per arrivare prima dei colleghi nei luoghi di carico/scarico, evitando così lunghe code per la movimentazione della merce.

Le soste e la gestione del tempo

Dopo alcune ore al volante arriva il momento di fermarsi. Le soste, programmate o forzate, scandiscono il ritmo della giornata e vanno gestite con attenzione. La normativa europea stabilisce un massimo di nove ore di guida al giorno, estendibili a dieci per due volte alla settimana, e prevede una pausa di almeno quarantacinque minuti ogni quattro ore e mezza di guida, anche suddivisibile in due momenti (trenta minuti più quindici).

Chi conosce bene le tratte sa quanto queste regole incidano sull’organizzazione quotidiana. Non sempre è possibile scegliere dove e quando fermarsi, ma la pianificazione fa la differenza: individuare in anticipo le aree più sicure e funzionali consente di rispettare i tempi senza rinunciare alla sicurezza. Durante le pause è vietato svolgere attività lavorative, ma se l’attesa per il carico o lo scarico non richiede l’intervento del conducente, quel tempo può essere considerato pausa effettiva.

In altri casi, la sosta serve per mangiare, riposare o effettuare rapidi controlli al mezzo: un’occhiata agli pneumatici, ai livelli o alle cinghie di fissaggio del carico. In certi momenti, anche pochi minuti di silenzio bastano per recuperare concentrazione. Chi pianifica in anticipo dove fermarsi riduce i tempi morti e mantiene un equilibrio che, alla lunga, incide su sicurezza, puntualità e qualità del lavoro.

Fine giornata e rientro

Quando il tachigrafo segna le ultime ore disponibili, la priorità diventa trovare un posto dove concludere la giornata. Chi rientra in sede scarica, compila i documenti e prepara il mezzo per la partenza successiva; chi è in trasferta cerca un’area di sosta tranquilla, ben illuminata e dotata dei servizi minimi per la notte.

In entrambi i casi la giornata non finisce con lo spegnimento del motore: resta da controllare che il carico sia in ordine, verificare eventuali segnalazioni tecniche e annotare i tempi effettivi di guida e riposo.

I sistemi digitali, come DAF Connect, disponibili sui migliori mezzi DAF commercializzati da CGT Trucks, aiutano in questa fase fornendo dati precisi su chilometri percorsi, consumi e tempi di inattività. Le informazioni raccolte diventano utili per pianificare le consegne del giorno successivo e per mantenere efficiente la flotta. Dopo ore di strada, però, ciò che conta davvero è poter chiudere la giornata sapendo di aver rispettato tempi, sicurezza e regole.

In giorno successivo si riparte presto, e ogni minuto di riposo vale più di qualsiasi tecnologia.

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