Codice della strada 2025 e alcol: i limiti per i camionisti

L’alcol alla guida e i relativi limiti di assunzione rappresentano un tema centrale nell’aggiornamento 2025 del Codice della strada. Per quanto riguarda gli autisti di mezzi pesanti il limite non è cambiato: in Italia, per i conducenti professionali, il tasso alcolemico consentito è zero (CdS, articolo 186-bis comma 1): una normativa stringente che non lascia spazio a interpretazioni.

I rischi legati al consumo di alcol per chi guida un camion sono elevati: non si tratta solo di sicurezza stradale, ma anche di conseguenze legali e professionali in caso di infrazione. Ma come funzionano i controlli e quali sono le sanzioni previste? E soprattutto, quali sono le false credenze su questo argomento che possono mettere a rischio gli autisti?

Limite di alcolemia per i camionisti: cosa dice la legge

Il Codice della Strada italiano prevede una regolamentazione severa per il consumo di alcol alla guida da parte dei conducenti professionali. Mentre per gli automobilisti il limite di tasso alcolemico è fissato a 0,5 g/l, per chi guida veicoli pesanti il valore consentito è zero. Questo significa che anche tracce minime di alcol nel sangue possono comportare sanzioni amministrative e penali.

L’articolo 186 del Codice della Strada stabilisce le seguenti fasce di violazione:

  • Tasso alcolemico tra 0 e 0,5 g/l: per i camionisti è già considerata un’infrazione, con sanzioni che partono da oltre 700 euro e la sospensione della patente.
  • Tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 g/l prevede una multa da 573 a 2.170 euro, sospensione della patente da 3 a 6 mesi e decurtazione di 10 punti.
  • Tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 g/l, scatta la denuncia penale, con sanzioni da 800 a 3.200 euro, sospensione della patente fino a 2 anni e possibilità di arresto fino a 6 mesi.
  • Tasso alcolemico compreso oltre 1,5 g/l, si configura reato penale con multa fino a 6.000 euro, arresto fino a un anno, revoca della patente e possibile sequestro del veicolo.

Le conseguenze possono essere ancora più gravi in caso di recidiva o incidenti provocati sotto effetto dell’alcol, con il rischio di aggravanti e di revoca definitiva della licenza di guida professionale.

Sanzioni specifiche per i camionisti secondo l’Articolo 186-bis del Codice della Strada

Oltre alle disposizioni generali dell’Articolo 186, il Codice della Strada prevede norme ancora più restrittive per alcune categorie di conducenti, tra cui i camionisti, attraverso l’Articolo 186-bis. Questo articolo stabilisce che è vietato mettersi alla guida se si è consumato alcol, indipendentemente dalla quantità assunta, per:

  • Conducenti sotto i 21 anni o per i primi tre anni da quando si consegue la patente;
  • Conducenti per i quali l’attività di trasporto di persone o merci è una professione;
  • Conducenti di veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate;
  • Conducenti per il trasporto pubblico di veicoli con più di otto posti a sedere.

Per queste categorie, il tasso alcolemico consentito è zero, con sanzioni che variano in base al livello di alcol rilevato:

  • Tasso alcolemico tra 0 e 0,5 g/l → Multa da 168 a 678 euro. Se il conducente causa un incidente, la sanzione viene raddoppiata.
  • Tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l → Le sanzioni previste dall’Art. 186 vengono incrementate di un terzo.
  • Tasso alcolemico oltre 0,8 g/l → Le sanzioni dell’Art. 186 vengono incrementate da un terzo alla metà.
  • Tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l → È sempre prevista la revoca della patente per i conducenti di mezzi superiori a 3,5 tonnellate.

Cosa succede in caso di rifiuto dell’alcoltest?

Se un camionista rifiuta di sottoporsi al test alcolemico, viene punito con le pene dell’Articolo 186 incrementate da un terzo alla metà, oltre alla sospensione della patente fino a due anni e alla possibile confisca del veicolo.

L’Articolo 186-bis chiarisce inoltre che, in caso di recidiva nel triennio, la patente di guida viene sempre revocata, con l’impossibilità di riottenerla prima di un periodo prestabilito.

Oltre alle multe e alla sospensione della patente, un autotrasportatore rischia di perdere la possibilità di esercitare la propria professione. La revoca della patente C o CE significa dover ricominciare da zero per ottenere nuovamente l’abilitazione alla guida dei mezzi pesanti.

La normativa non va però interpretata come troppo severa: la ratio che la guida non è tanto punire le infrazioni, ma soprattutto a garantire la sicurezza sulle strade, riducendo il rischio di incidenti causati da conducenti professionali sotto l’effetto dell’alcol.

Limiti di alcolemia per i camionisti alla guida di un’auto privata

Le restrizioni sul tasso alcolemico per i conducenti professionali si applicano quando sono alla guida di mezzi pesanti per lavoro, ma cosa succede se un camionista utilizza un’auto privata?

In questo caso, la normativa segue le regole previste per tutti gli automobilisti. Se il conducente non è in servizio e guida la propria vettura o un altro veicolo leggero, il limite di alcolemia consentito è di 0,5 g/l. Tuttavia, vi sono delle eccezioni:

  • Neopatentati: se il camionista ha conseguito la patente B da meno di tre anni, il limite rimane zero, indipendentemente dal veicolo che sta guidando.
  • Autisti di veicoli destinati al trasporto pubblico: se un conducente professionale sta guidando un autobus o un altro veicolo per il trasporto di persone, anche al di fuori del trasporto merci, si applica comunque il tasso alcolemico zero.

È quindi fondamentale distinguere tra la guida professionale e quella privata, per evitare errori che potrebbero portare a sanzioni e conseguenze sulla patente di categoria superiore.

Miti da sfatare sull’alcol alla guida

Nonostante la severità delle norme, esistono ancora molte convinzioni errate sull’alcol e i suoi effetti sulla guida. Alcuni di questi miti possono indurre in errore anche i camionisti, portandoli a sottovalutare il rischio di superare i limiti alcolemici imposti dal Codice della Strada. Vediamo quali sono le credenze più diffuse e perché sono sbagliate.

“Un solo bicchiere non fa nulla”

Molti pensano che bere una quantità minima di alcol non influenzi le capacità di guida. In realtà, il corpo di ciascun individuo metabolizza l’alcol in modo diverso e, per un camionista, il limite è zero. Anche una birra leggera o un bicchiere di vino a cena possono lasciare tracce nel sangue rilevabili dall’etilometro. Il rischio non è solo la multa, ma anche la sospensione immediata della patente di categoria C o CE, compromettendo il lavoro.

“Basta aspettare un paio d’ore e l’alcol sparisce”

Il metabolismo dell’alcol è un processo lento e non esiste un metodo per accelerarlo. Il fegato smaltisce mediamente 0,1-0,15 g/l all’ora, ma questo valore può variare in base a fattori come il peso corporeo, il sesso e lo stato di salute. Ciò significa che, dopo una serata con qualche bicchiere, si potrebbe risultare positivi all’alcoltest anche la mattina successiva, con tutte le conseguenze del caso.

“Bere acqua e caffè aiuta a smaltire l’alcol”

Un altro luogo comune molto diffuso è che bere molta acqua, caffè o fare una doccia fredda possa accelerare l’eliminazione dell’alcol. In realtà, nessuno di questi rimedi ha un impatto sul metabolismo epatico dell’alcol: solo il tempo consente di riportare il tasso alcolemico a zero.

“L’alcoltest può essere ingannato”

Alcune persone credono che mangiare caramelle alla menta, masticare gomme o assumere determinati alimenti possa alterare il risultato del test. Gli etilometri omologati utilizzati dalle forze dell’ordine sono strumenti precisi e non si lasciano influenzare da questi tentativi. Inoltre, il test viene ripetuto dopo alcuni minuti proprio per escludere eventuali falsi positivi.

“Se mi fermano per un controllo, posso rifiutare il test”

Come già spiegato, il rifiuto dell’alcoltest è considerato una violazione gravissima ed è punito come se il conducente avesse un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l. Oltre a multa e arresto, la revoca della patente significa l’impossibilità di continuare a lavorare come autotrasportatore.

Consigli per i camionisti: come evitare rischi legati all’alcol alla guida

Per rispettare le normative del Codice della Strada e garantire la sicurezza, i conducenti di mezzi pesanti devono prestare particolare attenzione al consumo di alcol. Ecco alcune precauzioni utili per evitare sanzioni e rischi alla guida.

Evitare qualsiasi consumo di alcol prima di mettersi alla guida

Il limite per i conducenti professionali è zero, pertanto anche una minima quantità può costituire un’infrazione. L’unico modo per essere certi di rispettare la norma è non bere affatto prima di iniziare un viaggio.

Prestare attenzione agli effetti dell’alcol il giorno successivo

L’organismo smaltisce l’alcol lentamente, e i suoi effetti possono persistere per diverse ore. Dopo aver consumato bevande alcoliche la sera prima, il tasso alcolemico potrebbe risultare ancora rilevabile il mattino successivo, con il rischio di incorrere in sanzioni durante un controllo su strada.

Non affidarsi a metodi inefficaci per smaltire l’alcol

Contrariamente a quanto si pensa, rimedi come bere molta acqua, assumere caffè o fare attività fisica non accelerano il metabolismo dell’alcol. L’unico fattore che permette all’organismo di eliminarlo è il tempo.

Utilizzare un etilometro personale per maggiore sicurezza

In caso di dubbi, può essere utile un etilometro certificato per verificare il proprio tasso alcolemico prima di mettersi alla guida. Tuttavia, questi strumenti hanno un margine di errore, e non garantiscono la totale affidabilità del risultato.

Fare attenzione al consumo di alcol durante le soste notturne

Se il viaggio prevede una pausa prolungata in un’area di sosta o in albergo, è consigliabile evitare il consumo di alcolici, soprattutto se la ripartenza è prevista nelle prime ore del mattino.

Adottare queste precauzioni permette ai camionisti di guidare in sicurezza, rispettare le normative e proteggere la propria carriera evitando il rischio di sanzioni, sospensioni o revoche della patente.

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