Stress da traffico: strategie per guidare il camion con lucidità

Quando ci si trova immersi nel traffico, lo stress non è solo una sensazione soggettiva. Studi scientifici[1] hanno dimostrato che, quando chi è alla guida si trova in strade congestionate, l’organismo attiva risposte fisiologiche misurabili: tra queste, l’aumento dell’attività elettrodermica, un indicatore legato all’attivazione del sistema nervoso simpatico.

In pratica, il corpo interpreta la situazione come potenzialmente pericolosa, anche se non lo è, e reagisce con un aumento della tensione muscolare, della sudorazione e della vigilanza.

La guida in città, inoltre, risulta più impegnativa rispetto alla percorrenza autostradale: la presenza costante di semafori, attraversamenti pedonali, veicoli in uscita da parcheggi o strade laterali richiede una concentrazione continua, che con il tempo può affaticare.

Che cosa succede a chi si trova alla guida per lavoro, come i camionisti, e quali possono essere le strategie da attivare per ridurre lo stress?

Come riconoscere lo stress alla guida

Chi guida a lungo deve affrontare continuamente situazioni di potenziale stress, dalle code alle interruzioni stradali, etc. Sebbene non sempre lo stress si manifesti in modo evidente, esistono dei segnali che possono aiutare a identificarlo.

Una sensazione di irritabilità crescente, respiro affannoso anche a riposo, battito accelerato o una difficoltà a mantenere la concentrazione sono tutti campanelli d’allarme da non sottovalutare. Altri segnali, più sottili, includono una maggiore rigidità nella postura, l’impulso a premere con forza sul volante, oppure un calo della capacità di valutare correttamente le distanze e le reazioni degli altri veicoli.

Dal punto di vista fisiologico, lo stress attiva un circuito ben noto: il sistema nervoso simpatico rilascia adrenalina e cortisolo, sostanze che preparano il corpo a reagire. Ma se questo stato si prolunga, può dare luogo a stanchezza mentale, che influisce sulla prontezza e sulla lucidità. Per chi guida mezzi pesanti, spesso per molte ore consecutive, è importante riconoscere questi segnali perché ciò può aiutare a prevenire cali di attenzione e a mantenere un buon livello di sicurezza.

Strategie per mantenere la lucidità al volante

Una volta riconosciuto il sintomo, è importante trovare anche le soluzioni che aiutino a ridurre lo stress. Chi guida spesso in mezzo al traffico, al di là di provare a trovare strade alternative meno congestionale, non ha potere di eliminare le cause del proprio stress. Pertanto, può provare a lavorare su sé stesso per cercare di contrastare gli effetti indesiderati di una attività così impegnativa.

Le strategie che possono aiutare sono numerose e vanno dalla respirazione consapevole all’utilizzo virtuoso di strumenti di assistenza alla guida.

Respirazione consapevole: uno strumento immediato e invisibile

Quando il traffico si blocca, il respiro tende a farsi corto e irregolare, anche senza che ce ne accorgiamo. Questo schema respiratorio, associato a uno stato di allerta, mantiene elevato il livello di stress.

Prendere il controllo del proprio respiro è una delle strategie più semplici ed efficaci per rallentare l’attivazione fisiologica. Respirare in modo profondo, con una frequenza di circa sei atti respiratori al minuto, contribuisce a stabilizzare la frequenza cardiaca e ad abbassare la soglia di tensione. Alcuni studi parlano di coerenza cardiaca, uno stato in cui cuore e respiro si sincronizzano, migliorando la lucidità e la tolleranza allo stress.

Silenzio, musica o suoni naturali: scegliere cosa ascoltare

Allo stress generato dal traffico spesso si aggiunge quello acustico. Di solito, infatti, in queste condizioni si aggiungono anche rumori che creano un sottofondo disturbante, di cui però si tende a non accorgersi più in modo conscio, sebbene il sistema nervoso continui ad essere sollecitato.

Inoltre, anche l’ambiente sonoro della cabina può influenzare direttamente lo stato mentale del conducente. Musiche con ritmi regolari e poco variabili, come alcuni brani strumentali o acustici, possono aiutare a mantenere una buona soglia di attenzione senza creare ulteriore stimolazione. Al contrario, canzoni ad alto volume o troppo dinamiche rischiano di accentuare l’irritabilità, soprattutto in situazioni già tese.

In alcuni casi, optare per il silenzio, o per suoni neutri come il rumore della pioggia o il vento, può favorire la concentrazione e ridurre il sovraccarico sensoriale, migliorando la qualità del tempo trascorso alla guida.

Idratazione, alimentazione e soste: azioni strategiche

Quando si guida a lungo non è raro che il corpo vada incontro a una lieve disidratazione, sebbene non la si avverta. Questo stato, per quanto sembri innocuo, ha in realtà un impatto significativo sulla nostra capacità di reagire agli stimoli stressanti.

Uno stato di disidratazione anche inferiore all’un per cento del peso corporeo può già compromettere l’attenzione e aumentare la percezione dello sforzo.

Studi scientifici[2] hanno dimostrato che la mancanza di una corretta idratazione può alterare il funzionamento dell’asse neuroendocrino che regola la risposta allo stress, rendendoci più irritabili, meno tolleranti e più propensi a reagire in modo impulsivo.

Al contrario, un buon equilibrio idrico sembra favorire una risposta più bilanciata, contribuendo a contenere l’attivazione emotiva anche in situazioni difficili. Per chi guida un camion, bere con regolarità non è solo una questione di benessere fisico, per quanto importante. È un’abitudine che può aiutare a mantenere lucidità, riflessi pronti e una maggiore stabilità emotiva lungo tutto il tragitto.

Le tecnologie di assistenza alla guida

Anche gli ADAS, oggi sempre più disponibili sui camion, possono essere validi alleati per affrontare il traffico con minore tensione. Il mantenimento automatico della distanza, gli avvisi di superamento corsia o di ostacoli negli angoli ciechi riducono la necessità di controlli continui e permettono di concentrarsi sulla fluidità della guida.

In condizioni di traffico, questi dispositivi contribuiscono a diminuire il carico cognitivo, lasciando più spazio alla valutazione della situazione e meno all’ansia di reazione immediata. Il risultato è una guida più stabile, meno soggetta a scatti impulsivi o distrazioni.

Ciò non significa che ci si possa permettere di distrarsi, ma di farsi aiutare per rendere l’esperienza di guida meno stressante e impegnativa e più sicura.

 

[1] https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC6539244/

[2] https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC3086063/

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